
In data 14 marzo 2023 il Corriere della Sera / Corriere di Bologna ha pubblicato un articolo-intervista sulla canzone "L'eredità di Saman" (qui il video del brano).
Di seguito il testo dell'articolo, che si può leggere anche cliccando questa riga su corriere.it.
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«Mi hanno svuotato della vita mia per un’assurda superiorità, mi hanno ingannato con una bugia e calpestato nella volontà. L’aspirazione all’autonomia è stata soffocata da un’atroce rabbia». Cosa potrebbe dire, se fosse qui, in questo momento, Saman Abbas, la ragazza di origini pakistane uccisa con molte probabilità per essersi opposta a un matrimonio combinato? Lo si può solo immaginare, tentando di immedesimarsi nei suoi sogni, nel suo desiderio di autodeterminazione. Ha provato a farlo, trasformando le sue possibili parole in una canzone, Edoardo Tincani, direttore responsabile del settimanale della chiesa di Reggio Emilia-Guastalla La Libertà e capo ufficio stampa della Diocesi.
Una canzone in prima persona
Con alle spalle già un disco, diversi brani e da poco anche un libro di narrativa, ha raccolto coincidenze e voglia di dare voce a chi voce non ha più con L’eredità di Saman. È questo il titolo della canzone incisa a fine febbraio e che, per la precisione, «non è una canzone su Saman – sottolinea l’autore – ma di Saman». Un atto di denuncia che si estende a tutte le storie di donne condannate alla violenza. «A partire dalla musica scritta da Fausto Bizzarri, di Novellara proprio come Saman – continua Tincani –, questo brano vuole andare oltre la cronaca, vuole essere duro ma allo stesso tempo farsi portatore della speranza insita nell’eredità». Ne sono un esempio quei versi in cui, parlando in prima persona come in tutto il resto del brano, Saman si chiede: «Mi avete pianto come una di voi, mandate i baci che ora non ho più, mi proteggete col senno di poi ma è già finita la mia schiavitù. E quanti abusi, quanti mattatoi ancora serviranno in questa folle guerra?». Domande che pretendono una risposta, per lei e per tante altre donne.
«Spero vi rimarrà in memoria l'eredità di Saman»
La potenza della canzone non risiede solo nelle parole, ma è data dal connubio di queste con la musica, con la voce di Francesca Seminara, con il piano di Primo Iotti e con le immagini del video (visibile sul canale Youtube EnergieInVolo) firmato da Caterina Cicalese. «Alcuni accostamenti tra parole, realtà e immagini, come nel caso del sorriso di una ragazza che anticipa la caduta delle foglie dagli alberi – aggiunge l’autore – sono stridenti, ma sottolineano esattamente la distanza tra ciò che sarebbe potuta essere la vita di Saman e ciò che invece è stata». La ragazza non compare mai nelle immagini del video, ma è presente con le sue possibili parole, che talvolta sono veri e propri auspici: «Spero vi rimarrà in memoria l’eredità di Saman – è il ritornello che cambia un secondo alla terza persona – per le altre vittime nel mondo, senza la pubblicità che ha ricevuto questa mia tragica storia e per il buio profondo su tante grida d’aiuto». Tante grida d’aiuto che ancora si sentono, che vanno ascoltate, che dimostrano la negazione di quei diritti, tra gli altri, espressi ancora una volta dalle immagini del video. Diritti che sono anche quella normalità che potrebbe essere ballare, ascoltare una chitarra in riva al mare, leggere, scrivere, uscire con i capelli sciolti al vento.
Federica Nannetti