marzo 17, 2022

Edo per gli amici

La Libertà numero 10 del 16 marzo 2022 è uscita nel giorno del mio 50° compleanno. Nella sua rubrica "Tutto incluso", nella medesima edizione, Fabiana Guerra mi ha rivolto poche, precise domande, a cui ho provato a rispondere sinteticamente; è stata l'occasione per un bilancio anagraficamente rilevante.


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Oggi è il tuo compleanno e io desidero farti tanti auguri di un sereno 50° compleanno ricco di crescente saggezza! 

Al direttore de La Libertà tre domande no? Eh sì. Tutto incluso, include TUTTI. Edoardo, Edo per gli amici, sei il direttore di un settimanale diocesano. Ma avevi un altro lavoro. Che cosa ti ha fatto decidere?

Ho iniziato a lavorare in banca a 21 anni, dovevo ancora finire l’università. Quando mi proposero di diventare promotore finanziario, anziché cambiare banca, mi licenziai; poi vinsi un concorso da ragioniere per la Provincia di Reggio Emilia. Grazie al corso diocesano di giornalismo promosso dal vescovo Caprioli ho riscoperto il talento per la scrittura che da ragazzo avevo sotterrato. La possibilità di unire questa passione con il servizio alla Chiesa mi ha fatto decidere che da grande volevo fare il giornalista: ho iniziato con Avvenire e La Libertà, pubblicista, praticante, poi nel 2005 ho superato l’esame da professionista e ho potuto lasciare il lavoro alla Provincia per fare il tempo pieno in Diocesi.

Per me, che collaboro con te da anni, sei una persona amichevole e molto aperta. Questo ha portato il giornale ad essere ricco e pieno di spunti. Sei così anche fuori dal lavoro?

In realtà alterno slanci e pigrizie. Sia sul lavoro che in casa cerco di dare il mio apporto in termini di decisioni – e so essere molto pedante se faccio troppo il direttore - ma anche di creatività e di umorismo. Anche fuori mi piace essere così: non del tutto etichettabile, non sempre prevedibile.

In famiglia? 5 figli. Che papà sei?

Buono! Se i decibel sono eccessivi o mi arrivano troppe richieste tutte assieme perdo la pazienza. Cerco di parlare il linguaggio del dono – specie quando faccio la spesa, le porcherie a casa le porto io – e del servizio, fra lavastoviglie e accompagnamenti. Ma la mia specialità sono i giri: se avanza mezz’ora si va fuori, al parco, in gelateria, in edicola…

Essere testimoni e missionari. Siamo chiamati tutti ad esserlo più che dirlo. Tu che hai a che fare con tante parole? Riesci? E come?

Le parole senza vita dicono poco. Più vado avanti, più cerco di selezionare le parole, amare i silenzi, irridere i luoghi comuni.

Hai un hobby che forse per te è più che un passatempo. Giusto?

La musica è una grande passione, dall’infanzia. Nel 2019, dopo un deserto di sette anni, ho ricominciato a scrivere testi di canzoni, e qualche melodia anche. Il desiderio è cantare e suonare insieme a chi mi sopporta…

Solo grazie, Edo!


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