
Il quotidiano La Gazzetta di Reggio, nell'edizione del 27 maggio 2023, richiama in prima pagina il riconoscimento che la canzone "L'eredità di Saman" ha ottenuto a Roma al Premio internazionale "Donne d'Amore" (si veda anche, in questo stesso sito, la sezione Eventi). All'interno, nella pagina territoriale, il giornalista Alessandro Cagossi si sofferma sul progetto musicale e sul contesto in cui è stato premiato, con grande rilievo redazionale e la foto del brindisi che ha concluso la serata romana in compagnia del maestro Vince Tempera.
Di seguito, un abstract dell'articolo.
Novellara. "L'eredità di Saman", la prima canzone in assoluto scritta sulla tragica storia della 18enne uccisa a Novellara, con musica del compositore novellarese Fausto Bizzarri, su testo di Edoardo Tincani (direttore del settimanale reggiano “La Libertà”) e cantata da Francesca Seminara, lunedì scorso in Campidoglio a Roma ha vinto il primo premio al concorso internazionale “Donne d’amore 2023” dedicato all’universo femminile.
Menzione speciale. La canzone ha ricevuto anche una menzione speciale per il testo e il primo premio per la voce. Tra i giudici c’era il maestro Vince Tempera, direttore d’orchestra e nota personalità televisiva, che ha espresso parole di lode per la canzone associate a un profondo sgomento per la tragedia che rappresenta. L’obiettivo della manifestazione romana è di suggerire una riflessione sulla realtà, ma soprattutto di cercare soluzioni attraverso il confronto fra istituzioni pubbliche ed enti privati per divenire veicolo di crescita e cambiamenti.
Il brano è stato registrato nel febbraio 2023 a Bagnolo, con l’arrangiamento del maestro Primo Iotti, che ha suonato il pianoforte accompagnato dall’intensa interpretazione di Francesca Seminara alla voce. Il video curato da Caterina Cicalese de “L’eredità di Saman” è ascoltabile sulla piattaforma Youtube (sul canale “Energieinvolo”) dove ha già raggiunto oltre 6mila visualizzazioni.
Lettera al mondo. Nel testo, Tincani ha dato voce a Saman, immaginando una lettera scritta al mondo dopo la sua morte. «Mi hanno svuotato della vita mia per un’assurda superiorità, mi hanno ingannato con una bugia e calpestato nella volontà. L’aspirazione all’autonomia è stata soffocata da un’atroce rabbia. Mi avete pianto come una di voi, mandate i baci che ora non ho più, mi proteggete col senno di poi ma è già finita la mia schiavitù. E quanti abusi, quanti mattatoi ancora serviranno in questa folle guerra?» recita il testo che, nella sua crudezza, lancia il grido di allarme di Saman per le donne soggiogate e vittime di soprusi come quelli che lei ha dovuto patire nella sua breve vita.
In allegato l'articolo completo in formato PDF.