
Mir (pace)! L'invocazione cantata nel brano "Primavera a Mariupol", di cui ho firmato il testo, si rivolge alla Signora della città ucraina devastata dalla guerra, la Santa Vergine Maria.
"Pietà, o Maria, per questa tua città. Che assurdità, quanto dolore!": la canzone si apre con questa preghiera, per continuare nella speranza di una nuova primavera di pace per l'Ucraina tutta.
La genesi della canzone è singolare. Nell'agosto 2023 ho recensito, sul settimanale La Libertà, il disco che Campani ha registrato pochi mesi prima; tra le nuove composizioni del musicista originario di Cervarezza (Reggio Emilia), inserita in apertura del cd "Le mie stelle", c'è appunto "Primavera a Mariupol", suonata al pianoforte dal maestro Primo Iotti su trascrizione di Armando Saielli; nel libretto del cd, era presente una poesia romantica che lo stesso Campani aveva pensato come adatta a quell'aria.
Nel ringraziarmi successivamente per l'articolo uscito su La Libertà, conoscendomi anche come autore, Campani mi ha chiesto se avessi potuto immaginare delle parole per quella sua musica, dolce e un po' struggente. Ho scritto così qualcosa di diverso dalla sua poesia, una preghiera alla Madonna come protettrice di Mariupol. Questo testo è piaciuto a Pietro Campani, così come all'interprete individuata per cantarlo, Morena Vellani, componente della Cappella Musicale della Cattedrale di Reggio Emilia (che nel disco "Le mie stelle" ha realizzato i canti sacri). Il brano è stato allora arrangiato da Marco Gatti e corredato da un videoclip in cui le immagini in bianco e nero della guerra contrastano con il fiore colorato che spunta dalle macerie, simbolo di una pace possibile.